venerdì 20 settembre 2013

Segnali di fumo: Dampyr n° 162 Il figlio di Joan


Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Michele Cropera
Copertina: Enea Riboldi
Prezzo di copertina: € 2,90
Settembre 2013
Sergio Bonelli Editore

Arriva il tanto atteso seguito de “L’amante del vampiro” uno degli albi migliori della serie dove facevamo la conoscenza del maestro Mordha, colui che aveva ucciso il Dampyr predecessore di Harlan Draka.
Ironia della sorte il maestro che aveva ucciso un Dampyr è lo stesso che ne ha generato un altro primo di morire.
Un bambino concepito senza un secondo fine (com’è invece accaduto per Harlan) per il quale si annuncia una crescita molto dura.
E l’esempio è proprio quest’avventura.

SPOILER
Come si era già intuito il tempo nell’universo narrativo di Dampyr scorre in maniera identica al nostro.
Mentre ciò non crea problemi ad Harlan e a Tesla, per Kurjak prima o poi si porrà la questione dell’invecchiamento. E già si accenna qualcosa sul finale della storia.

Una storia che vede un gioco di alleanze e tradimenti imprevedibili: tutti si aspettavano un alleanza Nergal/Marsden e invece ecco spuntare Erlik Khan. Nel momento più critico per i nostri eroi, l’aiuto arriva dal personaggio più inaspettato Samael (anche se fra le righe Boselli suggerisce cosa ha avuto in cambio per il suo intervento).

Un crescendo di emozioni fino all’inaspettata morte di Kagyr (il fido cagnone vampirizzato dal maestro asiatico) per mano di Harlan che sicuramente romperà la tregua tra Harlan ed Erlik Khan!
FINE SPOILER

Applausi per Boselli perché ci vuole coraggio ad inserire in una serie dai meccanismi già delineati una variante come quella di un nuovo Dampyr.
Una sottotrama che se ben gestita, potrebbe rivelarsi come la più sconvolgente vista finora.
Insomma un albo che si prospettava essere un capolavoro e capolavoro è stato.

La tensione, la paura crescente della sceneggiatura non poteva avere miglior interprete del pennello di Cropera, arrivato ormai a degli standard qualitativi davvero alti per me che al suo esordio non apprezzavo tanto il suo tratto.

Confesso la mia ignoranza e quindi non avevo colto la citazione nella cover di Riboldi che trovo riuscitissima.


Adesso mi accomodo in poltrona in attesa di vedere, con trepidante attesa su quale binario si incanalerà la serie.

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