Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Michele Cropera
Copertina: Enea Riboldi
Prezzo di copertina: € 2,90
Settembre 2013
Sergio Bonelli Editore
Arriva il
tanto atteso seguito de “L’amante del vampiro” uno degli albi migliori della
serie dove facevamo la conoscenza del maestro Mordha, colui che aveva ucciso il
Dampyr predecessore di Harlan Draka.
Ironia della
sorte il maestro che aveva ucciso un Dampyr è lo stesso che ne ha generato un
altro primo di morire.
Un bambino
concepito senza un secondo fine (com’è invece accaduto per Harlan) per il quale
si annuncia una crescita molto dura.
E l’esempio
è proprio quest’avventura.
SPOILER
Come si era
già intuito il tempo nell’universo narrativo di Dampyr scorre in maniera
identica al nostro.
Mentre ciò
non crea problemi ad Harlan e a Tesla, per Kurjak prima o poi si porrà la
questione dell’invecchiamento. E già si accenna qualcosa sul finale della
storia.
Una storia
che vede un gioco di alleanze e tradimenti imprevedibili: tutti si aspettavano
un alleanza Nergal/Marsden e invece ecco spuntare Erlik Khan. Nel momento più
critico per i nostri eroi, l’aiuto arriva dal personaggio più inaspettato
Samael (anche se fra le righe Boselli suggerisce cosa ha avuto in cambio per il
suo intervento).
Un crescendo di emozioni fino all’inaspettata morte di Kagyr (il
fido cagnone vampirizzato dal maestro asiatico) per mano di Harlan che
sicuramente romperà la tregua tra Harlan ed Erlik Khan!
FINE SPOILER
Applausi per
Boselli perché ci vuole coraggio ad inserire in una serie dai meccanismi già
delineati una variante come quella di un nuovo Dampyr.
Una
sottotrama che se ben gestita, potrebbe rivelarsi come la più sconvolgente
vista finora.
Insomma un
albo che si prospettava essere un capolavoro e capolavoro è stato.
La tensione,
la paura crescente della sceneggiatura non poteva avere miglior interprete del
pennello di Cropera, arrivato ormai a degli standard qualitativi davvero alti
per me che al suo esordio non apprezzavo tanto il suo tratto.
Confesso la
mia ignoranza e quindi non avevo colto la citazione nella cover di Riboldi che
trovo riuscitissima.
Adesso mi
accomodo in poltrona in attesa di vedere, con trepidante attesa su quale
binario si incanalerà la serie.
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