domenica 9 giugno 2013

Segnali di fumo: Long Wei n° 1 (di 12) - "Il Drago"

Soggetto e sceneggiatura: Diego Cajelli
Disegni: Luca Genovese
Copertina: Lorenzo LRNZ Ceccotti
Mensile - Giugno 2013
Prezzo di copertina: € 3,00
Aurea Editoriale



"Il drago arrivò in un giorno di pioggia"... e infatti l'ho comprato in un giorno in cui ha piovuto a più non posso :P

Con questo post inauguro una nuova rubrica di recensioni fumettistiche dal titolo: "Segnali di fumo".

Piccola premessa. Non sono un giornalista, ne un critico. Così come succede per le interviste, anche queste recensioni saranno frutto solo ed esclusivamente della mia passione per i fumetti.
Ci saranno elogi, ci saranno critiche. Ma senza sudditanza psicologica o malafede verso o nei confronti di qualcuno.

L'onore e/o l'onere del debutto spetta proprio ad un debuttante (mi si perdoni il gioco di parole) nel mondo delle nuvole parlante nostrane: Long Wei.

Il personaggio, sviluppato da Diego Cajelli (qui trovate l'intervista rilasciatami nel gennaio scorso) e Luca Genovese, da un'idea di Enzo Marino e Roberto Recchioni, nasce per colmare lo slot rimasto vacante nel carnet dell'Aurea Editoriale , dopo la conclusione di John Doe.

E proprio i due sviluppatori della serie sono gli autori di questo numero 1, il cui biglietto da visita è la copertina di Lorenzo LRNZ Ceccotti.

Già da essa si intuisce che siamo di fronte al tentativo di proporre qualcosa di diverso nel panorama del fumetto italiano formato bonellide.

Lo stile del disegno cinetico, contornato da una grafica dai colori accesi, nonché la durezza dello stesso cartoncino della copertina sono un chiaro richiamo ai manga.
Personalmente, non essendo amante della categoria (diciamo così), la cosa non mi fa impazzire. Ma non mi crea alcun disturbo.
L'unica difficoltà sta proprio nel dover piegare il suddetto cartoncino per accingersi alla lettura.
Comunque, gusti a parte, la copertina svolge alla grande il suo compito: quello di farsi notare nella miriade di bonellidi presenti nelle fustellerie delle edicole.

Raccontare la trama sarebbe inutile e deleterio perché sminuirebbe lo splendido lavoro di Cajelli e Genovese; lo straordinario linguaggio che hanno adottato per raccontare la loro storia.
Ciò conferma una mia teoria: Cajeli è un ottimo autore di genere che non ha ancora espresso pienamente il suo potenziale. Long Wei è l'occasione della sua carriera per dimostrare totalmente le sue doti.
Tornando all'albo in questione, rappresenta il perfetto connubio di complicità tra sceneggiatore e disegnatore.
Le tavole riescono a portare su carta l'adrenalina delle scene di azione dei film di kung fu.
I dialoghi con la giusta dose di quotidianità e ironia danno un tono consono, senza che la storia si prenda troppo sul serio.

SPOILER Tocco di classe la struttura circolare del racconto, con Long Wei che nel finale vive nella realtà la stessa situazione che l'attore recita nella finzione nelle prime pagine.
Il tocco di classe sta nelle tavole che si ripetono con identica scansione delle vignette. FINE SPOILER

Grande prova di Genovese che dimostra tutta la sua versatilità.
I lettori Aurea abituati a vederlo alle prese con lo stile realistico adoperato in John Doe rimarranno sorpresi dagli splendidi disegni, stentando a riconoscere la stessa superba mano.

Tutto ok quindi? Assolutamente no!
Cosa manca a quest'albo per essere considerato un grande esordio? La confezione.
Dopo lo scempio perpetrato nella quarta stagione di John Doe, avevo promesso a me stesso di non comprare mai più un bonellide Aurea.
Ma la stima verso gli autori coinvolti e l'interesse verso il progetto hanno avuto la meglio.
Purtroppo i miei timori non sono stati smentiti. La qualità è a dir poco scadente.
Della copertina ho già detto. All'interno le pagine sono trasparenti. Su ogni tavola si vedono i segni di quella che seguirà.
Inoltre su alcune pagine ci sono delle inspiegabili macchie gialle.
Applaudo il coraggio di proporre qualcosa di nuovo ma non capisco il motivo perché si fa di tutto per non valorizzare il materiale artistico (inteso come autori e opera) a propria disposizione.
Capisco l'appello di Roberto Recchioni sul destino dei bonellidi in Italia ma se un certo tipo di prodotto sta morendo non è solo colpa dei distributori. 

1 commento:

  1. Il solito fumetto Aurea: grafica scadente, carta di bassissima qualità, così come collatura che non agevola l'apertura del volumetto.
    Non l'ho comprato perchè non m'interessa il tema che tratta.
    Per l'Aurea si può fare solo una eccezione per Dago (anche se ultimamente le storie sono calate tantissimo). Il resto può restare comodamente dov'è: sugli scaffali.
    Dopo i disastrosi risultati delle vendite degli ultimi 10-12 mesi, con Longwei hanno tentato una mossa disperata.
    Mi spiace, ma per questa casa editrice non vedo futuro.
    Bye bye, Aurea.

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