Ospite di
“Lasciate spazio ai sognatori…” una giovane promessa del fumetto italiano, il
disegnatore Walter Trono.
Recita
la biografia estratta dalla sua pagina ufficiale Facebook
"Diplomato nel 2009 alla Scuola Internazionale di Comics nel corso di Fumetto. Docente di disegno e inchiostrazione presso il LABOfumetto di Taranto. Ho collaborato con IDW Publishing di San Diego CA e per l'italiana Star Comics sulle miniserie "The Secret" e "Legion 75". Ho da poco concluso il primo episodio della nuova serie "Davvero" di P. Barbato (Ed. Star Comics), pubblicato in anteprima al Lucca Comics & Games 2012. Attualmente lavoro per la Sergio Bonelli Editore sulla nuova serie fantasy Dragonero di Enoch e Vietti."
Salve Walter e benvenuto.
E' Notizia di questi giorni (fonte il tuo blog http://www.postcardcult.com/articolo.asp?id=5243&sezione=60) il tuo ingresso nello staff della nuova serie, attualmente in lavorazione, della Sergio Bonelli Editore "Dragonero", seguito dell'omonimo romanzo a fumetti edito dalla stessa casa editrice milanese nel 2007. Un punto di arrivo straordinario per un disegnatore giovanissimo. Puoi raccontarci come sei stato selezione e che emozioni stai provando in questo momento?
Il
primo contatto è avvenuto da parte di Luca Enoch. Mi scrisse una mail lo scorso
Marzo, dopo aver visto alcune tavole di Legion75 che stavano girando negli
uffici di via Buonarroti e aver visionato altro materiale sul vecchio blog,
proponendomi di realizzare alcune tavole di prova per questa nuova serie
mensile fantasy, che sarebbe uscita nell'estate del 2013. In un paio di mesi ho
realizzato gli studi e le tavole di prova, mentre continuavo il lavoro regolare
su Davvero e L'Eroe dei Due Mari, che sono state approvate dai due autori. Mi è
stata assegnata una storia breve, nella quale si raccontano le vicende di
alcuni personaggi secondari alla serie, e di questo sono contento perchè è un
ottimo modo per cominciare a lavorare in attesa di poter passare alla serie
principale nel caso in cui il prodotto finale soddisfi l'editore e gli autori.
Provo una fifa bestiale, voglio che il mio esordio alla Sergio Bonelli Editore
sia con un prodotto di alta qualità, perciò mi sto vivendo il processo
lavorativo con tutte le paranoie che il mio cervello riesce a generare.
Restando sempre su
Dragonero, Stefano Vietti e Luca Enoch (i creatori della serie) hanno fama di
essere due sceneggiatori molto scrupolosi e dettagliati nella documentazione
delle loro storie. Lo stesso Vietti, sul forum di Nathan Never ha rivelato che
esiste un server interno Bonelli contenente una sorta di Bibbia per tutti gli
autori della serie. Come si lavora ai disegni di una serie fantasy dove non ci
sono riferimenti reali a cui attingere ma, per forza di cose, bisogna rifarsi
ad un immaginario grafico (che viene da film,libri) già esistente?
Non ho
mai lavorato ad una serie fantasy nè mi posso definire un grande appassionato
del genere, perciò il mio approccio a questo nuovo progetto avviene da profano.
Il lavoro è davvero duro, ogni architettura, ogni accessorio, ogni cavalcatura
va studiata nel dettaglio, va giustificata e resa verosimile. I personaggi e le
ambientazioni presenti in Dragonero, pur essendo fantasy, sono ispirati al
Medioevo basso, dei primi secoli, e perciò accade spesso che quel che appare
sulle tavole racconti la quotidianità dell'epoca. Insomma, una piacevole
faticaccia!
Dragonero è il futuro prossimo, ma veniamo al
presente della tua carriera. Sei stato il disegnatore del numero 1 di “Davvero”
la nuova miniserie di Paolo Barbato, edita dalla Star Comics. Continuando il
discorso di prima, da profano del mestiere presumo che in una serie realistica
sia relativamente più facile trovare materiale di documentazione, però allo
stesso tempo non si può puntare su tavole e/o vignette spettacolari. Quali sono
stati gli onori e gli oneri di aprire una serie tanto attesa?
Onestamente,
per Davvero, l'unica difficoltà concreta è stata la deadline. Ho dovuto
realizzare un intero albo con una percentuale di realismo grafico elevata in 4
mesi e mezzo (e c'è stata pure l'estate con le sue distrazioni/tentazioni).
Riguardo la spettacolarità, è una caratteristica che avevo già naturalmente
escluso dato che si stava realizzando un fumetto di formazione, intimista e
romantico. In ogni caso ho cercato di rendere ogni vignetta quantomeno
accattivante o interessante. Spero di esserci riuscito!
Dicevamo dell’importanza della miniserie
“Davvero”, primo shojo manga italiano, nato come web comic per l’esigenza di
Paola Barbato di raccontare una storia che nessun editore riteneva
commercialmente appetibile. Poi forte dei numeri del tam tam internettiano, la
Star Comics nella figura dell’editor Giuseppe Di Bernardo, si è offerta di
farne anche una versione cartacea. Tu fai parte del cast dei disegnatori fin
dalla sua prima versione. La strada intrapresa dalla Barbato e da voi
disegnatori emergenti in cerca di visibilità è il futuro del fumetto italiano?
Non so
se sarà il futuro del fumetto italiano, so che lo stiamo vivendo adesso, è il
nostro presente. La vetrina web è uno dei mezzi più potenti di cui noi
fumettisti disponiamo e vanno sfruttate appieno le sue potenzialità. Ma io
resto del parere che, come vetrina, non possa sostituire completamente il
tradizionale iter che ogni professionista deve seguire per diventare tale, ma
può allargare enormemente le possibilità di successo nel lavoro.
Ho citato Giuseppe Di Bernardo, sceneggiatore
del fumetto che a mio parere ha segnato il vero punto d’inizio della tua
carriera, The Secret n° 3 (e non lo dico perché è stato il primo lavoro che ho
letto di te hehehehehehehehehe), dopo che lo stesso Di Bernardo ti aveva
“scoperto” arruolandoti per “L’insonne”. Condividi questo mio pensiero? Cosa
ricordi del periodo di lavorazione dell’albo e come rivedi a distanza di un
paio di anni quel lavoro?
Graficamente
obsoleto (ehehehe!!! Ma ricordo con infinito piacere quel periodo. Giuseppe è
stato il mio "scopritore", mi ha insegnato le regole per disegnare un
fumetto indirizzato al mercato italiano. Ricordo che mi appassionai tantissimo
al progetto, soprattutto alle vicende narrate nella storia: si parlava di
Massoneria, potere occulto delle banche, adduzioni aliene e teoria del
complotto. Feci tanta ricerca iconografica e fotografica. Un bel lavoro, alcune
tavole ancora adesso mi piacciono dalla prima all'ultima vignetta (ed è una
cosa rarissima, sono molto severo con me stesso).
Dopo The Secret è stata la volta di un altro
interessante progetto Star Comics “Legion
75” del quale hai disegnato una parte del numero 4. Dico una parte perché la
serie, come ben sapranno i suoi lettori era ambientata in due diversi piani
temporali. Lavoro che a tuo dire ti ha soddisfatto più dei precedenti per il
tempo che hai potuto dedicarvi. Quanto conta per un disegnatore lavorare con
scadenze più, diciamo così, elastiche?
Per me
conta tantissimo! Io sono un maniaco dell'eccesso e dei dettagli (essendo
cresciuto in una città barocca ne ho acquisito le caratteristiche stilistiche)
e mi piace riempire la tavola di elementi. Ma per far ciò occorre avere tempo,
scadenze dilatate, in modo che il lavoro proceda piacevole e ci si possa
concentrare di più sulla sceneggiatura. Esattamente ciò che è avvenuto sulle
pagine di Legion 75.
Purtroppo in una carriera sono da tener conto
anche dei, chiamiamoli così, “passi falsi” (anche se mi rendo conto che il
termine è un tantino esagerato): Alice Dark. Secondo te perché il personaggio
non ha incontrato il favore del pubblico?
Non lo
so. Pur avendolo disegnato, non ho seguito la serie da lettore, lo dico
sinceramente. Non mi fa onore, ci sono però esperienze che possono coinvolgermi
tanto, altre che sono solo lavoro da svolgere. Con Alice Dark è stata la
seconda opzione.
Da allievo della scuola internazionale di comics
a docente di disegno e inchiostrazione presso il LABOfumetto di Taranto.
Com’era il Walter studente e com’è il Walter insegnante?
Il
Walter studente è tutt'ora una persona appassionata, disciplinata però tanto
tanto selettiva; se c'è qualcosa che non mi attrae, non c'è verso di farmela
piacere. Per fartela breve: col mio insegnante di inchiostrazione è stato un
idillio, ero un libro aperto, desideroso di sapere; con quello di colorazione è
stata guerra dal primo giorno, ahahahaah.
Il Walter insegnante è un severo colonnello alla ricerca di allievi motivati da spremere come limoni, affinché il talento venga fuori e diventi professione.
Il Walter insegnante è un severo colonnello alla ricerca di allievi motivati da spremere come limoni, affinché il talento venga fuori e diventi professione.
Io e te ci siamo conosciuti virtualmente grazie
ad una passione comune, i Litfiba. Sfiorandoci di persona senza mai incontrarci
ad almeno due eventi (il concerto di Noci del Luglio 2010 e il raduno del Fun
Club ufficiale a Firenze nel Dicembre del 2010). Proprio con il vecchio fun
club ufficiale, su tua proposta, si stava progettando un fumetto con
protagonisti Piero Pelù e Ghigo Renzulli. Purtroppo varie cause non dipendenti
da noi, non ultima la chiusura del fun club stesso hanno fatto abortire questo
progetto. Di cosa si trattava esattamente?
Pensa
che ho anche registrato alla Siae il progetto. Che amarezza ricordare
quell’esperienza, ero davvero desideroso di collaborare coi miei eroi musicali,
nel mio immaginario la vedevo una cosa fattibile, avendo come riferimento le
esperienze editoriali fatte precedentemente da Ligabue e Vasco.
Volevo raccontare, con la tecnica del romanzo grafico, le canzoni dei Litfiba, le città e i personaggi creati dalla band fiorentina (Giulia, Dottor M, Cane nero, i Desaparecidos, Tex, il Cangaceiro, Istambul, Paname, Santiago del Cile…).
Ci rimasi proprio male!
Volevo raccontare, con la tecnica del romanzo grafico, le canzoni dei Litfiba, le città e i personaggi creati dalla band fiorentina (Giulia, Dottor M, Cane nero, i Desaparecidos, Tex, il Cangaceiro, Istambul, Paname, Santiago del Cile…).
Ci rimasi proprio male!
Quello che non ti è riuscito con i Litfiba, ti
è invece riuscito con i Foo Fighters. Dal Giugno 2011 collabori con il sito del
Foo Fighters Italian Fan Club, curando la rubrica “Foometti”.
(http://www.ffitalianfanclub.com/media/foometti) . Cosa puoi dirci di questa
esperienza?
Foometti
è una bella vetrina che utilizzo per pubblicare artworks ispirati alla rockband
internazionale Foo Fighters. Nel 2011 sono state pubblicate online circa 7
illustrazioni, ognuna con un’idea differente ma accomunate dai personaggi
raffigurati, cioè i componenti della band. Attualmente, però, sono fermo con la
produzione e ciò è dovuto anche al nuovo lavoro, che mi impegna tantissimo.
Come si svolge una tipica giornata di lavoro di
Walter Trono? Quali strumenti usi per disegnare? Lavori con la musica in
sottofondo o preferisci il silenzio?
Dopo
aver trangugiato frollini e bevuto soyadrink col nescafè, una doccia veloce e
per le 9:30 sono operativo. Mi piazzo su Photoshop e disegno le matite (oltre
che distrarmi con feisbuc) fino a sera. Altri giorni invece scelgo il
tecnigrafo e inchiostro le tavole, coi pennarelli e gli strumenti di
precisione. Il mio Hi-fi è sempre attivo e spara rigorosamente rock ‘70,’80
,’90 a tutto volume, per ore e ore. Onestamente, faccio il mestiere più bello
che esista!
Progetti futuri? Cosa bolle in pentola, oltre a
Dragonero ovviamente? Disegnerai un altro numero di Davvero?
L’unico
mio progetto adesso è Dragonero, non c’è altro che bolle in pentola.
E adesso, per concludere, le domande di
rito a cui si sottopongono tutti gli ospiti del mio blog:
Avendo la possibilità, quale personaggio al
quale non hai mai lavorato, ti piacerebbe disegnare?
Vorrei
disegnare Wolverine, da sempre.
Team Up impossibili. Quali personaggi ti
piacerebbe far incontrare (o scontrare) in una storia disegnata da te?
Farei
scontrare il comandante Vega (M. Bison) di Street Fighters contro Magneto degli
X-men, due super-cattivi a confronto. Una roba massiccia e coatta!
La fine del mondo si avvicina. Dobbiamo
evacuare la terra. Puoi portare con te un libro, un film, un cd e un fumetto.
Quali?
Libro:
IT di Stephen King; Film: Rock of Ages; Cd: Terremoto dei Litfiba; Fumetto: Il
Texone di Magnus.
Sei un sognatore? Se si, ammesso che non
l’abbia già fatto, qual è il sogno che vorresti realizzare?
Fare
della mia arte il mio lavoro, e ci sto riuscendo giorno per giorno.
Ringrazio
Walter Trono per la cortese disponibilità, augurandogli un “in bocca al lupo”
per il proseguimento della sua carriera.
Alla
prossima.
NdA
Copyright delle immagini degli aventi diritto